La conferenza finale del progetto ECONNECT si è tenuta a Berchtesgaden, in Germania. Oltre a rappresentanti politici dei sei paesi alpini, alla conferenza hanno partecipato anche esperti e ricercatori di varie istituzioni sia locali che internazionali. I partner di ECONNECT hanno presentato al pubblico i risultati finali del progetto, uno dei primi ad affrontare la tematica della connettività ecologica con un approccio integrato e multidisciplinare.
Durante la conferenza si sono succeduti interventi e dibattiti che sono serviti a presentare interessanti proposte per la tutela, il miglioramento e lo sviluppo della rete ecologica alpina. "Il più importante risultato del progetto e, per certi versi, il più sorprendente, è che la connettività nelle Alpi è ancora adeguata per molte specie", ha dichiarato il Dr. Chris Walzer dell'Istituto di Ricerca di Ecologia della fauna selvatica dell'Università di Medicina Veterinaria di Vienna, coordinatore di ECONNECT. "Ma è proprio per questo dobbiamo stare in guardia. I collegamenti tra gli habitat alpini devono essere conservati e gestiti attraverso sagge e lungimiranti strategie di gestione del territorio e utilizzando strumenti specifici”. Uno degli strumenti sviluppati dai ricercatori di ECONNECT è l’innovativa piattaforma JECAMI, un sistema informatico per la mappatura delle barriere ecologiche e dei corridoi che consente agli utenti di visualizzare le rotte di migrazione potenziale di alcune specie e, quindi, di tenerne conto durante il processo di pianificazione territoriale e garantire così la loro protezione.
Tra gli altri risultati tangibili raggiunti da ECONNECT sono da sottolineare le azioni messe in atto nelle sette regioni pilota del progetto. ECONNECT ha fornito un contributo concreto per proteggere i corridoi ecologici di queste regioni, come è successo nel Parco Naturale delle Alpi Marittime. Oltre a implementare un sistema di visualizzazione dei cavi degli impianti di risalita e delle funivie per renderli visibili per gli uccelli, le ricerche effettuate per ECONNECT dallo staff del Parco ha permesso di mettere in guardia le istituzioni coinvolte nella costruzione di un’infrastruttura locale che avrebbe interrotto un importante corridoio di migrazione della fauna selvatica. Grazie a ECONNECT, il progetto è stato fermato e, per il momento, il corridoio salvato.
Un altro risultato per certi versi sorprendente portato alla luce da ECONNECT è che le barriere più significative che devono essere superate per raggiungere un'efficace collaborazione internazionale in materia di protezione degli ecosistemi sono quelle culturali. ECONNECT ha rappresentato un'importante occasione per discutere quali possano essere le soluzioni per questo problema da una prospettiva più ampia, andando avanti nella direzione della creazione di connettività ecologica alpina. Tra le soluzioni proposte, forse la più semplice è la condivisione dei dati ambientali in tutta Europa per sostenere le attività di ricerca, presupposto essenziale per una efficace collaborazione transnazionale per la conservazione della biodiversità.
La connettività ecologica si riferisce al modo in cui gli habitat sono collegati fisicamente tra di loro e a quanto sia facile per le specie muoversi. Una buona connettività ecologica è basilare per un’efficace conservazione della biodiversità perché la maggior parte delle specie e delle funzioni ecologiche (i cosiddetti servizi ecosistemici) richiedono aree molto più grandi rispetto a quelli disponibili all’interno dei confini di un parco. ECONNECT ha analizzato il problema della connettività ecologica sulle Alpi, una delle regioni più ricche di biodiversità e allo stesso tempo più popolate d’Europa, da diversi punti di vista: ha preso in considerazione non solo gli effetti tangibili che barriere fisiche come autostrade o dighe provocano sulla fauna alpina, ma ha anche studiato come le differenze tra i quadri legislativi dei diversi paesi delle Alpi possano limitare la costruzione di una rete ecologica.
Attraverso alcuni studi ECONNECT ha sviluppato una metodologia per identificare i principali corridoi ecologici alpini e le principali barriere che li minacciano. Studiando le esigenze di sei "specie indicatrici" (lupo, orso bruno, la lince eurasiatica, grifoni, cervi e gallo forcello) per verificare i vari livelli di connettività i ricercatori hanno scoperto, per esempio, che il 71,4% di tutti gli habitat potenziali per gli orsi bruni sono situati al di fuori aree protette, mentre il 64,5 per cento dei potenziali corridoi per le linci non sono protetti. Oltre alle barriere fisiche, i partner del progetto hanno anche esaminato le "barriere invisibili" che minacciano la connettività ecologica, ovvero le differenze e anche le contraddizioni tra i sistemi legislativi dei diversi paesi alpini. Infine, uno dei gruppi di lavoro di ECONNECT ha progettato un utile strumento di mappatura utile per visualizzare barriere e corridoi e illustrare il concetto di connettività ecologica ai responsabili politici e ai paesaggisti.
UNA NUOVA VISIONE PER L'ARCO ALPINO
"Quello che ECONNECT auspica è il ripristino e il mantenimento dell’interconnessione degli habitat e dei paesaggi alpini" ha affermato Chris Walzer, capofila del progetto ECONNECT. "Questa visione richiede delle misure di conservazione che superino il concetto di isola ecologica e, ancora più importante, che considerino tutti i settori della società. La connettività è la chiave per la conservazione della biodiversità e dei processi ecologici da cui tutti dipendiamo". Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è essenziale che politici lungimiranti avviino processi decisionali che coinvolgano scienziati, paesaggisti e portatori di interesse locali per sviluppare soluzioni che integrino e sviluppino sia le potenzialità ecologiche di un’area, sia quelle economiche.
ECONNECT SUL CAMPO: IL CASO DELLA REGIONE PILOTA BERCHTESGADEN-SALZBURG
ECONNECT non si è limitato a fare studi alla scrivania ma si è anche “sporcato le mani” mettendo a punto delle soluzioni sul campo che sono state messe in pratica all’interno di sette regioni pilota sparse lungo l’arco alpino. Tutte queste azioni hanno dovuto considerare che i paesaggi sono il risultato di complesse interazioni tra esseri umani e altre specie, tra vecchi e nuovi vincoli e opportunità economiche, tra attività del tempo libero e le esigenze degli animali. Riconoscere questa complessità è la chiave per costruire una efficace rete ecologica alpina. "All'interno della regione pilota Berchtesgaden-Salisburgo, per esempio, le azioni sono state finalizzate al mantenimento della rete ecologica regionale attraverso l’apertura di grandi praterie erbose, che costituiscono anche una parte importante del paesaggio culturale e dell'identità regionale", spiega Michael Vogel, direttore del Parco nazionale di Berchtesgaden. "L’apertura di prati e pascoli è essenziale non solo per la flora e la fauna regionale, ma anche per mantenere una parte rappresentativa del paesaggio tradizionale locale. Preservando queste aree si è in grado di mantenere sia il loro valore ecologico e paesaggistico, sia il loro alto potenziale turistico".
La squadra di ECONNECT ha anche evidenziato una serie di punti focali per i decisori politici che dovranno essere presi in considerazione per trasformare i degradati e frammentati ecosistemi alpini in una sana rete ecologica. Questi punti, insieme a numerosi altri interessanti risultati raggiunti dal progetto, saranno presentate alla conferenza finale di ECONNECT a Berchtesgaden (Germania) dal 26 al 28 settembre 2011. La conferenza sarà l'occasione per proporre modalità innovative di protezione del patrimonio naturale alpino e fornirà un piattaforma di discussione per capire come mettere la connettività ecologica in cima alle priorità dell’agenda politica europea.
Dal 26 al 28 settembre 2011 si terrà la Conferenza internazionale "Webs of life - Alpine biodiversity needs ecological connectivity - Results from the ECONNECT project" a Berchtesgaden (Germania), importante appuntamento per tutti coloro che desiderano approfondire il tema della connettività ecologica nella Alpi e conoscere le misure concrete messe in campo dal progetto in 7 aree pilota.
Un prestigioso gruppo di esperti presieduto da Denis Curti, critico fotografico e direttore della sede milanese di Contrasto e vicepresidente della Fondazione Forma, si è riunito il 1 giugno per valutare le tre migliori immagini realizzate dai partecipanti al concorso “Scatti oltre frontiera” .
Le tre foto vincitrici rendono visibile il concetto di barriera e di come il territorio modificato dall’uomo limiti il movimento della fauna. Le foto, pur rappresentando una chiara denuncia di come l’intervento umano abbia effetti negativi sul territorio, contengono però anche un messaggio positivo di come la natura sia capace di aggirare le barriere o di convivere con esse.
Malgrado la difficoltà della tematica trattata, il concetto di superamento delle barriere nel contesto alpino, sono pervenuti più di 100 scatti da fotografi dilettanti di Paesi diversi. La giuria nella sua valutazione ha tenuto conto non sole della qualità dell’immagine, ma anche della capacità del fotografo di trasmettere in modo diretto ed emotivamente coinvolgente il concetto di barriera e di libera circolazione delle specie nel contesto alpino. Le foto riassumono bene questi concetti
Le fotografie dei tre vincitori, sono scaricabili cliccando sull'icona in basso. Alle tre migliori foto sono stati assegnati tre premi: un soggiorno presso la Locanda del Sorriso nel Parco Naturale delle Alpi Marittime, un soggiorno presso l’Alm & Wellnesshotel Alpenhof di Berchtesgaden (Germania) e un cesto di prodotti tipici offerti dalle Oasi del WWF Italia.
Inoltre, grazie alla preziosa collaborazione con l’agenzia Contrasto e la Fondazione Forma è stata lanciata all’inizio dell’anno, un’iniziativa che ha coinvolto gli allievi del master di Photography and Visual Design, realizzato in collaborazione con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, di cui Curti è direttore. Con la guida del Prof. Giacomo Giannini e il coordinamento del Prof. Francesco Zanot, gli studenti hanno potuto mettersi alla prova producendo lavori molto innovativi sul tema della connettività ecologica, dalla storia del lupo Romeo che tenta di superare le barriere alpine per raggiungere la sua adorata Giulietta ad una immaginaria selezione naturale che fa evolvere alcune specie alpine per permettere loro di superare le barriere create dall’uomo.
Il risultato di questo lavoro, originale ed estremamente innovativo, sarà mostrato in occasione della conferenza finale di chiusura del progetto prevista a Berchtesgaden (Germania) dal 26 al 28 settembre 2011. La conferenza finale sarà un’occasione di incontro molto importante sia per mostrare i risultati del progetto Econnect a esperti, istituzioni e pianificatori territoriali di livello europeo e regionale e pubblico, sia per definire i prossimi passi per migliorare e proteggere i corridoi alpini che permettono alle specie di migrare e muoversi liberamente lungo l’arco alpino.
La conferenza affronterà ed approfondirà attraverso interventi multidisciplinari il tema della connettività ecologica nelle Alpi a partire dai risultati del progetto internazionale di Econnect, realizzato nel 2008 da 16 partner europei e finanziato dall'Unione Europea nel quadro del Programma Spazio Alpino ETC.
L'obiettivo della Conferenza Finale ECONNECT sarà quello di promuovere e migliorare la connettività ecologica nell'area alpina, condividendo le diverse competenze al fine di creare un'efficace web of life nelle Alpi, attraverso metodologie e concetti volti ad una comune strategia. In particolare, saranno esposte Linee Guida e Raccomandazioni elaborate sulla base della concreta realizzazione di interventi di connettività nelle sette Regioni Pilota del progetto.
Il terzo giorno saranno organizzate visite sul campo per analizzare le soluzioni realizzate nella regione Pilota di "Berchtesgaden - Salzburg", con lo scopo di creare reti ecologiche nell'area naturale.
L'ampia partecipazione di esperti europei ed internazionali, che rappresenteranno le diverse istituzioni coinvolte, farà della conferenza a Berchtesgaden l'occasione ideale per incontrare colleghi e partner, e per poter partecipare a numerosi ed interessanti dibattiti.
Per maggiori informazionisi prega di scrivere a info@econnectproject.eu. La partecipazione alla conferenza è gratuita. Sarà assicurata la traduzione simultanea in inglese, tedesco, francese e italiano.
Saremmo davvero grati se questo invito venisse diffuso anche tra i Vostri contatti nazionali ed internazionali.
Il fiume "Saletbach" potrebbe svolgere un ruolo importante nella rete ecologica regionale della Regione Pilota "Berchtesgaden-Salzburg". Per raggiungere questo obiettivo, Econnect sostiene la rivitalizzazione del Saletbach. All'inizio dell'estate del 2011 il letto del fiume sarà ampliato al fine di sviluppare le strutture
e le dinamiche naturali. Inoltre, uno studio valuterà se è necessario ricollegare il Saletbach con il lago Obersee. I portatori di interesse sono stati informati riguardo le attività di Econnect presso il Saletbach durante una serata informativa agli inizi di marzo. La regione pilota è attiva anche in altri campi. Presto comincerà uno studio sugli anfibi mentre le attività per mantenere le praterie di alto valore ecologico saranno messe in atto all'inizio della primavera. Nel maggio 2011 è previsto un seminario su pianificazione del paesaggio e reti ecologiche per le istituzioni regionali tedesche e austriache.
Il Parco Nazionale Alti Tauri ospiterà il 3 e 4 maggio 2011 a Mallnitz (A) una conferenza internazionale sulle aree protette e il loro ruolo nelle reti ecologiche. Saranno presentati progetti in corso e iniziative sulla connettività ecologica in Europa, nelle Alpi e nella regione pilota degli Alti Tauri. La conferenza, in lingua tedesca, mostrerà gli ultimi risultati ed evidenzierà le sfide per il futuro.
Come più grande area protetta delle Alpi, il Parco Nazionale degli Alti Tauri è una parte essenziale della rete ecologica alpina. Nonostante le dimensioni notevoli (più di 1800 km²), offre habitat per un numero limitato di individui di alcune specie. Un' aquila reale, ad esempio, ha bisogno di un territorio che misura tra i 50 ei 100 km², un avvoltoio barbuto pùo vivere su un territorio che si estende per diverse centinaia di km ² , mentre l'area in cui una lince può muoversi può arrivare a 1.000 km². Una singola area protetta non può garantire la protezione di specie di tali requisiti spaziali. L'unica biodiversità delle Alpi può essere salvaguardata solo attraverso il funzionamento di una rete ecologica. Per ulteriori informazioni e iscrizioni:
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La conferenza finale di Econnect si terrà a Berchtesgaden il prossimo 26-28 settembre. Maggiori dettagli sul programma della conferenza verranno pubblicati al più presto.
Gli effetti del Global Warming si notano chiaramente sulla flora, in particolare sui versanti esposti a sud delle Prealpi, nei quali si assiste ad un rapido innalzamento della quota media di presenza di alcune essenze. Il processo può sfociare nell'estinzione locale, laddove l'altitudine limitata non consente ulteriori spostamenti. Un aumento della temperatura si traduce infatti, in aree montuose, in una una "forza trainante", che innesca flussi migratori di specie verso quote più elevate.
Secondo uno studio pubblicato dall'università di Pavia in cinquant' anni 56 specie hanno migrato a quote più alte (da 10 a 430 metri di dislivello), 25 sono le specie "nuove" trovate dai ricercatori, 15 quelle di cui si sospetta la scomparsa, a fronte di un aumento medio della temperatura nella zona di 1,2°C.
Davanti a questo grave fenomeno di estizione potenziale e reale con effetti a caduta sulla fauna e l'ecosistema montano, nulla resta se non la necessità vera di operare ricerca, per comprendere i fenomeni e rilevare potenziali corridoi altitudinali per le specie in pericolo.
Questo è quello che GLORIA farà. Per maggiori informazioni sul progetto è possibile visitare http://www.gloriaorobie.it
Il 9 dicembre 2010 la città di Aosta (I) ha ospitato la conferenza finale del gruppo di lavoro 6 "Barriere giuridiche" (WP6) del progetto ECONNECT. L'evento è stato organizzato dal Ministero dell'Ambiente italiano (MATTM), capofila del WP6, in collaborazione col partner Regione Valle d'Aosta e il supporto tecnico dell'Accademia Europea di Bolzano (EURAC).
I partecipanti hanno discusso su diversi temi strettamente connessi alla biodiversità, come la diversità agricola (con la presentazione del punto di vista di altre organizzazioni come la FAO's Mountain Partnership), anche se il focus della conferenza è rimasto quello dei risultati raggiunti dal WP6.
La prima azione del WP6 era quella di valutare il quadro giuridico dei paesi alpini (Austria, Francia, Svizzera, Italia, Germania, Slovenia); i risultati di queste valutazioni, che analizzano il quadro giuridico di ciascun paese per quanto riguarda la protezione della natura, la pianificazione territoriale, la connettività ecologica e la cooperazione transfrontaliera, sono state presentate al pubblico.
La conferenza è stata anche la prima occasione per presentare i confronti tra i quadri giuridici dei diversi stati. Il confronto è stato fatto a coppie di stati (Italia-Francia, Italia-Svizzera, Austria-Germania, Italia-Austria) per evidenziarne differenze e somiglianze, presentando casi di studio sulle regioni pilota e valutando potenziali strumenti per la creazione e/o il miglioramento delle reti ecologiche nelle regioni pilota. Gli studi si concentrano in particolare sul gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT), introdotto dal regolamento (CE) no. 1082/2006 come un potenziale strumento per la gestione congiunta di aree protette transfrontaliere.
Il compito per il Ministero e per tutti i partner del WP6 è stato davvero impegnativo, ma il progetto è avanzato costantemente facendo buon uso della piattaforma prevista dal progetto LexALP (che, nel quadro di INTERREG IIIB Alpine Space Program, ha portato alla armonizzazione dei circa 2.000 termini giuridici nelle lingue alpine), di altre esperienze significative come quelle di Espace Mont Blanc o quella di cooperazione di lunga data tra i Parchi del Mercantour e delle Alpi Marittime (che ben presto attueranno il loro GECT proprio col nome di "Parco Europeo Alpi Marittime - Mercantour").
L'aver organizzato la Conferenza finale per WP6 ben prima della fine del progetto ECONNECT (luglio 2011) è stato funzionale alla condivisone del lavoro svolto fino a questo punto, per aprirlo ai contributi e ai suggerimenti dei Paesi alpini e delle parti interessate prima che il lavoro venga ultimato una volta per tutte.
In futuro, i risultati del WP6 serviranno come strumento efficace per tutte le parti interessate (come i gestori di aree protette) che operano sul territorio alpino e che desiderano creare o migliorare le reti ecologiche nazionali e transfrontaliere. Le analisi fornite dal WP6 si riveleranno sicuramente uno strumento di pianificazione utile che aiuterà a prevenire i problemi che sorgono in progetti che devono tener conto fin da subito di questioni e potenziali ostacoli giuridici e / o amministrativi per avere così una migliore possibilità di trasformarsi in esperienze di successo.
Per il futuro MATTM prevede una campagna di informazione da svolgere in collaborazione con WP3 al fine di rendere le parti interessate consapevoli delle risorse messe a disposizione dagli sforzi di tutti i partner del WP6. Inutile dire che quanto è stato fatto dovrà essere periodicamente rivisto e aggiornato per conformarsi alle variazioni intervenute nelle legislazioni nazionali nel corso del tempo.
Il concorso fotografico di Econnect è terminato. Il team di Econnect ringrazia tutti i partecipanti, informazioni riguardo la scelta delle foto vincitrici verrano rese disponibili al più presto.
Le foto possono essere viste visitando: http://www.flickr.com/groups/econnect/
Il Parco Nazionale dello Stelvio sarà gestito direttamente dalle autorità locali. Questa decisione, adottata dal "Comitato dei Dodici", prevede che il Parco verrà gestito dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano e la Regione Lombardia, in collaborazione con i comuni interessati.
La probabilità che questa decisione porterà ad una frammentazione inutile e potenzialmente dannosa del Parco è molto alta. Purtroppo, la necessità di un'azione di conservazione coerente non è stata presa in considerazione; infatti, l'effettiva conservazione degli habitat del Parco è fattibile solo tramite l'azione di un'autorità forte e unica che bilanci le richieste da parte delle autorità locali con le necessità di tutela del Parco.
Il Parco Nazionale dello Stelvio avrebbe dovuto essere un grande parco transnazionale che, idealmente, avrebbe dovuto unirsi con il parco svizzero dell'Engadina. Invece, la decisione presa dal Comitato va nella direzione opposta: anche se la frammentazione del Parco potrebbero garantire i fondi più sicuri, quello che è certo è che la pressione sull'ambiente, il consumo di suolo e l'attività di caccia aumenteranno, poiché gli enti locali sono più facilmente influenzabili.
Inoltre, lo smembramento della NP Stelvio potrebbe diventare un pericoloso precedente per altri parchi.
Può un orso essere italiano o svizzero? E una stella alpina? Il loro bianco candido sembra ricordarci ogni volta che la fauna e la flora alpine non hanno bandiera, ma fanno parte di un unico ambiente che non conosce confini statali; le Alpi. Eppure non è sempre così. I 6 Stati che sorgono sulle Alpi hanno legislazioni e un modo diversi di gestire le aree protette. A farne le spese di queste discrepanze giuridiche sono le specie che godono di diversi status di protezione.
Per parlare di questo problema e per proporre strumenti per creare una Schengen per la natura, è stato organizzato per il 9 dicembre ad Aosta presso il Salone di Palazzo Regionale il convegno "Connettività ecologica e agricoltura di montagna: strumenti esistenti e una visione per il futuro".
Il convegno presenterà il lavoro realizzato dal Ministero dell'Ambiente, da EURAC (Accademia Europea di Bolzano) e dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta nell'ambito del progetto ECONNECT, lavoro che ha confrontato le diverse legislazioni nazionali dei paesi alpini per poi realizzare una vera e propria "cassetta degli attrezzi" per abbattere le barriere giuridiche che sorgono tra di essi e permettere così una protezione della natura a livello pan-alpino.
BARRIERE GIURIDICHE CHE MINACCIANO LA NATURA: ESEMPI
Un esempio di barriera giuridica è quella che sorge tra i paesi alpini dell'Unione Europea e la Svizzera. La Svizzera, infatti, non è tenuta a legiferare tenendo conto delle direttive comunitarie e, quando avviene, non è tenuta a seguirle alla lettera. Da qui possono sorgere delle differenze che formano una barriera giuridica. Un altro esempio lampante è quello del lupo; assolutamente non cacciabile in Italia, non gode dello stesso trattamento in Svizzera, dove alcune deroghe possono permetterne l'abbattimento. Ma anche all'interno dei paesi UE esistono discrepanze significative, come nel caso dell'orso bruno, cacciabile in Slovenia, non negli altri paesi alpini. Un lavoro di armonizzazione dei quadri giuridici nazionali era quindi indispensabile; da questa esigenza sono nati gli studi e la "cassetta degli attrezzi" costruita dai partner del progetto ECONNECT
CONNETTIVITÁ ECOLOGICA E AGRICOLTURA DI MONTAGNA
Le reti ecologiche intese in senso lato comprendono anche le produzioni agricole. Nelle aree montane, in particolare, la biodiversità compare con evidente riferimento alle attività agricole e pastorali e sono numerose le specie autoctone o che si sono adattate alle aree montane. Alcuni prodotti alimentari e specie animali sono tipiche delle zone montane e costituiscono una parte rilevante del patrimonio genetico di tali aree. Esempi di questo genere sono presenti in tutte le Alpi (es. vitigni in quota in Valle d'Aosta, ciliegie tardive in provincia di Bolzano, razze ovine e bovine autoctone, ecc.). Pertanto, la loro tutela e valorizzazione rientra pienamente in una strategia di conservazione della biodiversità alpina.
Esistono strumenti legali o volontari che si prestano a un utilizzo relativo a tali prodotti e vi sono idonee strategie di marketing territoriale e commerciale che possono contribuire alla valorizzazione di queste reti di prodotti di qualità, anche sotto il profilo economico. Da questo punto di vista, ci si potrà avvalere del contributo della FAO, il cui coinvolgimento faciliterà un collegamento ottimale tra questioni alimentari e montane.
(foto: Flickr - Mike Knell)
Leggi l'articolo dal Corriere della Sera (foto: A. Migliorati)
Stop, qui non si passa! Oggi in via Mercanti a Milano un muro di 13 metri blocca la strada ai
passanti. Perche lo stesso accade agli animali ogni giorno: strade e insediamenti frammentano
sempre più i percorsi migratori. Con «The Wall, il muro della biodiversità» organizzato in sei
paesi alpini, l'«Iniziativa Continuum Ecologico» di WWF, CIPRA, ALPARC e ISCAR
dimostra quanto sia importante il collegamento degli habitat per la sopravvivenza di molte
specie animali e vegetali.
Gli impianti idroelettrici ad esempio hanno un forte impatto sui pesci d'acqua dolce. Un diga, per esempio,
blocca completamente la possibilità di risalire un fiume per andare a riprodursi. Ma anche un impianto che
rubi troppa acqua a un fiume modifica l'ambiente in maniera tale da impattare pesantemente sui pesci.
«La frammentazione dello spazio vitale naturale e la separazione delle popolazioni può generare un
impoverimento genetico e addirittura l'estinzione di alcune specie», afferma Mauro Belardi,
responsabile Alpi WWF Italia.
Le numerose dighe dell'arco alpino non sono i soli ostacoli. Il paesaggio alpino è sottoposto a una
forte pressione in termini di utilizzo, soprattutto nelle valli densamente abitate; strade, città, villaggi
e campi a coltivazione intensiva ostacolano il passaggio degli animali, tenendoli lontani da
importanti luoghi di nutrizione e ristoro. I numerosi sforzi già in atto per la messa in rete degli spazi
vitali vanno intensificati e inseriti in una strategia alpina, perché la natura non si ferma ai confini
nazionali e si può proteggere solo mediante un'azione comune. I partner dell'«Iniziativa Continuum
ecologico» si impegnano in questo senso ed esigono che le esigenze di mobilità della selvaggina
vengano tenute in considerazione in tutte le future pianificazioni, dal livello locale a quello
internazionale.
Stop informativo al muro
Per protestare contro la frammentazione degli spazi vitali, oggi l'«Iniziativa Continuum ecologico»
erige un muro artificiale nella vivace via Mercanti di Milano. Così come i passanti si troveranno
improvvisamente di fronte un ostacolo inatteso, lo stesso accade ogni giorno ad animali e piante a
causa delle attività umane.
Un gruppo di giovani attori guidati dalla regista teatrale Federica Santambrogio, dopo le prove
al Teatro Franco Parenti, con una rappresentazione teatrale di strada hanno reso il concetto di
frammentazione degli habitat alpini, intrattenendo i passanti. Il muro, percorribile tutto il giorno, è
provvisto di testi esplicativi e i partecipanti al progetto forniranno delucidazioni ai passanti
interessati.
Poiché nei Paesi confinanti la situazione è analoga e occorrono quindi soluzioni comuni per l'intero
arco alpino, la manifestazione oggi è contemporaneamente a Zurigo, Vienna, Lubiana, Monaco e
Lione.
Francesco Pastorelli di CIPRA Italia dichiara: «Nei paesi confinanti la problematica è simile. Per
dimostrare questa concatenazione, monteremo il muro anche in Svizzera, Austria, Slovenia,
Germania e Francia».
Stop, qui non si passa! Oggi in via Mercanti a Milano un muro di 13 metri blocca la strada ai
passanti. Perche lo stesso accade agli animali ogni giorno: strade e insediamenti frammentano
sempre più i percorsi migratori. Con «The Wall, il muro della biodiversità» organizzato in sei
paesi alpini, l'«Iniziativa Continuum Ecologico» di WWF, CIPRA, ALPARC e ISCAR
dimostra quanto sia importante il collegamento degli habitat per la sopravvivenza di molte
specie animali e vegetali.
Gli impianti idroelettrici ad esempio hanno un forte impatto sui pesci d'acqua dolce. Un diga, per esempio,
blocca completamente la possibilità di risalire un fiume per andare a riprodursi. Ma anche un impianto che
rubi troppa acqua a un fiume modifica l'ambiente in maniera tale da impattare pesantemente sui pesci.
«La frammentazione dello spazio vitale naturale e la separazione delle popolazioni può generare un
impoverimento genetico e addirittura l'estinzione di alcune specie», afferma Mauro Belardi,
responsabile Alpi WWF Italia.
Le numerose dighe dell'arco alpino non sono i soli ostacoli. Il paesaggio alpino è sottoposto a una
forte pressione in termini di utilizzo, soprattutto nelle valli densamente abitate; strade, città, villaggi
e campi a coltivazione intensiva ostacolano il passaggio degli animali, tenendoli lontani da
importanti luoghi di nutrizione e ristoro. I numerosi sforzi già in atto per la messa in rete degli spazi
vitali vanno intensificati e inseriti in una strategia alpina, perché la natura non si ferma ai confini
nazionali e si può proteggere solo mediante un'azione comune. I partner dell'«Iniziativa Continuum
ecologico» si impegnano in questo senso ed esigono che le esigenze di mobilità della selvaggina
vengano tenute in considerazione in tutte le future pianificazioni, dal livello locale a quello
internazionale.
Stop informativo al muro
Per protestare contro la frammentazione degli spazi vitali, oggi l'«Iniziativa Continuum ecologico»
erige un muro artificiale nella vivace via Mercanti di Milano. Così come i passanti si troveranno
improvvisamente di fronte un ostacolo inatteso, lo stesso accade ogni giorno ad animali e piante a
causa delle attività umane.
Un gruppo di giovani attori guidati dalla regista teatrale Federica Santambrogio, dopo le prove
al Teatro Franco Parenti, con una rappresentazione teatrale di strada hanno reso il concetto di
frammentazione degli habitat alpini, intrattenendo i passanti. Il muro, percorribile tutto il giorno, è
provvisto di testi esplicativi e i partecipanti al progetto forniranno delucidazioni ai passanti
interessati.
Poiché nei Paesi confinanti la situazione è analoga e occorrono quindi soluzioni comuni per l'intero
arco alpino, la manifestazione oggi è contemporaneamente a Zurigo, Vienna, Lubiana, Monaco e
Lione.
Francesco Pastorelli di CIPRA Italia dichiara: «Nei paesi confinanti la problematica è simile. Per
dimostrare questa concatenazione, monteremo il muro anche in Svizzera, Austria, Slovenia,
Germania e Francia».
Il workshop organizzato dal Parco delle Alpi Marittime e dalla regione Valle d'Aosta ha visto confrontarsi ricercatori, autorità e portatori di interesse locali insieme a studenti e realtà no profit sul tema della connettività ecologica.
La mattinata ha presentato alcune esperienze molto interessanti.
- Un approccio partecipativo - La collaborazione del Dipartimento dell'Isère (F) con le società che gestiscono ferrovie e autostrade, con pescatori, agricoltori, naturalisti e pianificatori ha portato a un progetto integrato di gestione del territorio e a un dialogo costruito con più di 80 amministrazioni comunali. Questo clima aperto e partecipato ha fatto si che le problematiche della connettività ecologica siano tenute in considerazione dai piani di pianificazione urbana.
- Rendere visibili le barriere - I cavi sospesi di funivie e skilift rappresentano una minaccia per gli uccelli, soprattutto per i fagiani di monte e le pernici bianche. Un'indagine effettuata sui Pirenei e Alpi francesi dall'Observatoire des Galliformes de Montagne ha evidenziato come quasi il 60% degli impianti presenti casi di mortalità (684 il numero totale, di cui 476 fagiani di monte e 103 pernici bianche). Alcuni sistemi di visualizzazione dei cavi come la colorazione dei cavi e alcuni flottanti per gli skilift (foto) si sono dimostrati efficaci per ridurre il loro impatto sull'avifauna.
- Uccelli ed elettricità - Un'esperienza interessante portata avanti nel Parco del Delta del Po emiliano ha mitigato l'impatto dei piloni e dei cavi elettrici sugli uccelli. In questa zona è stato calcolato che all'incirca 171 uccelli per km vengono uccisi dai cavi elettrici. Tra i sistemi messi in pratica in collaborazione con ENEL, posatoi e piattaforme su pali e tralicci elettrici, razionalizzazione delle linee elettriche e interramento dei cavi, sostituzione dei cavi classici con cavi elicord.
La sessione pomeridiana ha visto i presenti confrontarsi in tre workshop separati sulla connettività aerea, terrestre e acquatica. In generale, il quadro emerso è di pessimismo dovuto alla mancanza di pianificazione a medio-lungo termine. Ciononostante, il dialogo è stato fruttuoso, con diverse proposte:
- Innanzitutto, vanno migliorati e aumentati gli sforzi di comunicazione di questa tematica verso i cittadini e le autorità locali. Fare in modo che venga compreso il valore, anche economico, della natura.
- Fare in modo che esperienze come i "contratti di fiume" entrino a far parte della pianificazione territoriale, così come i piani di gestione dei SIC e i piani di prelievo dei sedimenti della Autorità di Bacino.
- Per quanto riguarda la connettività aerea, un modo per migliorare la situazione è quello di avviare dei dialoghi costruttivi con le società che amministrano la rete elettrica e gli impianti sciistici. Si riscontra una buona apertura al dialogo da parte di questo soggetti che deve essere sfruttata. Discorso a se l'eolico: in questo caso, urge che le valutazioni di incidenza siano tenute in adeguata considerazione dalle amministrazioni pubbliche. Spesso, infatti, altre istanze come la convenienza economica e le incentivazioni, trovano più ascolto in sede di valutazione di impatto ambientale.
Per maggiori informazioni, sono disponibili le presentazioni in PDF nella download area del sito.
Scale di risalita per i pesci, attraversamenti pedonali per caprioli e cinghiali, cavi elettrici interrati per far transitare senza pericoli gli uccelli migratori. Sono queste alcune delle esperienze che verranno raccontate nel corso del workshop "Le connessioni ecologiche sulle Alpi Occidentali" in programma il 24 settembre 2010 presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, Corso Stati Uniti 23, Torino.
Solo nella provincia di Cuneo, nel biennio 2008-2009 sono stati ben 419 gli incidenti stradali che hanno coinvolto automobilisti e fauna selvatica. Di questi, 237 hanno coinvolto i caprioli, mentre 151 hanno coinvolto i cinghiali. Questo tipo di incidenti si potrebbero evitare se solo venissero creati "attraversamenti pedonali" per gli animali, come i ponti verdi per esempio. A questo proposito, l'esperienza della regione francese dell'Isère, che verrà presentata durante il workshop, insegna che i corridoi ecologici sono efficaci non solo per proteggere la biodiversità alpina, ma anche per garantire maggiore sicurezza agli automobilisti.
DALLE ISOLE ALLE RETI ECOLOGICHE
Il problema della frammentazione degli habitat alpini è sempre più attuale. Troppo spesso, infatti, la pianificazione territoriale non tiene in considerazione che la natura in quanto tale è un sistema che continua a muoversi, che migra e che, quindi, necessita di adeguati corridoi per permettere alle specie di mantenersi in buono stato vitale. Il concetto di "isola ecologica" (es. parchi, aree protette) ormai non è più sufficiente per proteggere adeguatamente le fauna alpina; bisogna passare dalle isole alle reti ecologiche.
Fortunatamente esistono esperienze di reti ecologiche esistenti in Italia, Francia e Austria. Il workshop le vuole vuole mettere in comune diffondere queste buone pratiche a tutti i partecipanti.
Organizzato nell'ambito del progetto europeo ECONNECT, ospitato dalla Regione Piemonte e organizzato dai partner del progetto Parco Nazionale Alpi Marittime e Regione Autonoma Valle d'Aosta, il workshop prevede una ricca presenza di esperti sull'argomento.
La prima parte della mattinata sarà dedicata alla presentazione delle "buone pratiche" più significative e interessanti e sarà moderata dal prof. Bogliani dell'Università di Pavia. A seguire, si succederanno interventi che proporranno nuovi paradigmi di pianificazione territoriale che tengano in considerazione la connettività ecologica. Nel pomeriggio, tre workshop tematici affronteranno nello specifico tre aspetti: la connettività terrestre, aerea e acquatica.
Per registrarsi al workshop scrivere: sede.operativa@parcoalpimarittime.it
In allegato il programma del workshop
Sono molti i documenti, le pubblicazioni e le relazioni in cui vengono presentati gli approcci, gli strumenti e le attività che supportano l'attuazione di una rete ecologica nelle Alpi. Poiché parte di queste informazioni finora non era accessibile al grande pubblico o era disponibile solo in ampie pubblicazioni indipendenti, le strategie e i risultati sopraccitati sono stati raccolti e pubblicati in inglese nel rapporto "Implementing a Pan-Alpine Ecological Network - A Compilation of Major Approaches, Tools and Activities", il quale fa parte a sua volta della serie di pubblicazioni dell'Ufficio federale tedesco per la tutela della natura "BfN-Skripten". Un CD allegato al rapporto contiene tutte le informazioni disponibili in formato digitale. La relazione è a disposizione su: http://www.alpine-ecological-network.org/index.php/latest-news-mainmenu-2
Il prossimo 11 agosto all'interno della regione pilota Monte Rosa (I) un gruppo di esperti ha organizzato una serata dedicata agli stakeholder locali (agricoltori, comuni, enti turistici, guide alpine e gestori degli impianti di risalita) dove verranno presentati diversi aspetti del rapporto tra biodiversità e agricoltura.
La serata prevede, oltre a una parte prettamente naturalistica con la descrizione del Sito di Importanza Comunitaria "Ambienti glaciali del Monte Rosa", una parte specificatamente dedicata alla descrizione del progetto Econnect e, di seguito, un momento di descrizione dell'importanza di un'agricoltura che tenga in considerazione gli aspetti naturalistici come, ad esempio, la connettività ecologica.
Concluderanno la giornata interventi sui prodotti DOP della Valle d'Aosta e una piccola degustazione. In allegato il programma della giornata. Per maggiori informazioni: c.sedda@regione.vda.it
Il governo tedesco sta sviluppando un Programma Nazionale per la Connettività che prevede la costruzione di attraversamenti per la fauna selvatica nelle zone interessate dalla loro migrazione. Proprio quest'anno è stata definita la prima ricerca sui corridoi ecologici mai effettuata in Germania, ricerca che rappresenta una base di lavoro importante per l'attuazione del Programma.
Il Programma Nazionale per la Connettività affronterà diversi aspetti della connettività come, per esempio, gli investimenti per le infrastrutture, la protezione della natura, la pianificazione urbana, la ricerca, la crescita della consapevolezza del problema e la cooperazione internazionale.
Gli investimenti in corridoi per la fauna verranno effettuati basandonsi su un documento che elencherà le aree più importanti dal punto di vista della connettività ecologica.
Nel contesto di un complessivo piano di rilancio dell'economia, circa 69 milioni di euro saranno utilizzati entro il 2011 per supportare 17 azioni sul campo, tra le quali predomineranno i cosidetti "ponti verdi".
Il Programma Nazionale per la Connettività si basa sul fatto che investire in connettività aiuta a prevenire gli incidenti stradali e, allo stesso tempo, serve a proteggere la natura. La rete stradale tedesca è una delle più dense in Europa; questo causa una forte frammentazione degli habitat e rappresenta un alto livello di rischio sia per gli animali in migrazione, sia per gli automobilisti. Ogni anno in Germania, a causa di incidenti stradali dovuti ad animali che attraversano le strade, più di 3000 persone rimangono ferite e 20 perdono la vita.
L'Associazione dei cacciatori tedesca stima che almeno 250.000 incidenti all'anno coinvolgano la fauna selvatica, portando un danno economico di 500 milioni di euro.
Per ulteriori informazioni: http://www.bmu.de/pressemitteilungen/aktuelle_pressemitteilungen/pm/45883.php (D)
Fonte: CIPRA International (www.cipra.org)
All'interno del Parco delle Groane, un'area protetta che si estende ai piedi delle Alpi nei pressi della città di Milano, è stato realizzato un vero e proprio sottopassaggio per anfibi e piccola fauna che permette ai piccoli animali di attraversare senza correre pericoli la strada che taglia in due il Parco.
Terminato nel 2009 e primo esempio di sottopassaggio per anfibi in Pianura Padana, questo passaggio permette a tritoni, raganelle, rane e altre specie come bisce dal collare, vipere e ramarri di muoversi liberamente per l'intera estensione del Parco senza rischiare di essere schiacciati dalle automobili in corsa.
Scopo più ampio dell'intervento, che presto vedrà un secondo piano di lavori, è conservare e aumentare la biodiversità del Parco valorizzando il corridoio ecologico tra i due Siti di Importanza Comunitaria (SIC) Pineta di Cesate e Boschi delle Groane.
Nonostante non siano state ancora effettuati dei rilevamenti quantititativi, alcune osservazioni hanno confermato che il corridoio ecologico tra i due SIC è utilizzato dagli anfibi presenti nel Parco.
Questo tipo di buone pratiche sono un esempio del tipo di interventi che il progetto Econnect vuole implementare nelle sue regioni pilota per preservare gli anfibi e la piccola fauna alpina.
Per saperne di più, clicca qui (I)
Da un inventario di tutte le opere che ostacolano il flusso, risulta che i corsi d'acqua francesi sono interrotti da 60.000 dighe, briglie, sbarramenti, chiuse, mulini ecc. L'inventario è stato recentemente pubblicato come carta on-line in cui le opere sono riportate suddivise per dipartimento, comune o corso d'acqua. Tutte queste opere ostacolano gli spostamenti migratori degli organismi acquatici e il trasporto dei sedimenti, compromettendo così gli ecosistemi.
In alcuni casi queste barriere sono in contrasto con l'obiettivo posto dalla legge sui fiumi e gli ambienti acquatici (LEMA), secondo cui entro il 2015 i corsi d'acqua dovranno risultare in buone condizioni ecologiche.
L'istituto sperimentale dell'Università di Kassel/D ha sviluppato un nuovo tipo di impianto che per mezzo di pompe crea una corrente che attira i pesci. Con un iniettore viene creata una corrente più intensa all'ingresso della scala di risalita, cioè esattamente dove serve. I pesci riescono così a trovare più facilmente l'ingresso del passaggio artificiale senza dover far passare più acqua per alimentare l'intero passaggio a essi dedicato. Nella discesa del corso d'acqua i pesci sono facilitati da apposite barriere in materiale sintetico, grazie a cui evitano di finire nel canale che alimenta le turbine.
Carta delle barriere: http://carmen.carmencarto.fr/66/ROE.map (F), http://www.actu-environnement.com/ae/news (F), http://www.sonnenseite.com (D)
(www.cipra.org)
Si apre il 22 maggio, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, l'iniziativa promossa dai partners di "Econnect project- restoring the web of life", che si rivolge a fotografi europei dilettanti e professionisti con lo scopo di raccogliere immagini significative che esprimano il concetto di superamento delle barriere nel contesto alpino.
Tutte le specie hanno bisogno di muoversi, di migrare e vagare all'interno del proprio habitat anche se troppo spesso l'uomo impedisce questo libero movimento: un'autostrada o una ferrovia, una frontiera o una diversa legislazione tra un paese e l'altro, diventano quindi un ostacolo insormontabile che compromette il naturale spostamento di flora e fauna.
La sfida lanciata ai partecipanti è quella di comunicare questo problema: saranno proprio le immagini a raccontare una storia di barriere insormontabili e le strategie escogitate da animali e piante, agevolate dall'aiuto dell'uomo, per superarle. I partecipanti potranno proporre fino ad un massimo di 3 fotografie, rigorosamente scattate sulle Alpi, in formato digitale, entro il 15 gennaio 2011, nell'apposito gruppo creato sul social network FLICKR http://www.flickr.com/groups/econnect/ dove sarà possibile registrarsi e avere più informazioni sull'iniziativa.
Un prestigioso gruppo di esperti presieduto da Denis Curti, critico fotografico e direttore dell'agenzia fotografica Contrasto, valuterà le migliori 12 foto a partire dal 15 marzo 2011. "La scelta di utilizzare la fotografia come strumento per comunicare un tema così difficile", commenta il presidente della giuria Denis Curti, "rappresenta una grande opportunità per diffondere anche ai non addetti ai lavori tematiche poco trattate dai media generalisti ma non per questo meno urgenti ".
Le foto partecipanti all'iniziativa verranno valutate dalla Giuria secondo criteri di adeguatezza tematica e creativa, originalità, qualità dell'immagine e tecnica. Le 12 fotografie finaliste verranno esposte in una mostra che si terrà durante la conferenza finale del progetto Econnect a Berchtesgaden (D) e saranno utilizzate per realizzare un calendario da distribuire a tutti i partecipanti europei presenti alla conferenza finale.
Ai migliori lavori verranno assegnati:
- un soggiorno di un weekend presso la regione pilota delle Alpi Marittime, presso la Locanda del sorriso (www.locandadelsorriso.com)
- un soggiorno di un weekend presso la regione pilota delle di Berchtesgaden-Salzburg, presso l' "Alm & Wellnesshotel Alpenhof **** (www.alpenhof.in)
- un cesto di prodotti tipici provenenti dalle Oasi WWF Italia
- libro fotografico WWF-White Star "Ultimi e selvaggi".
Sono in fase di definizione altri riconoscimenti da assegnare ai partecipanti.
Peter Sürth, ingegnere tedesco per la gestione della fauna selvatica, organizza una spedizione attraverso le Alpi per richiamare l'attenzione sull'importanza delle reti ecologiche. Con questa iniziativa intende dare un contributo alla conservazione e al miglioramento della varietà biologica. Inoltre, Sürth si prefigge di promuovere la convivenza tra l'uomo e i grandi animali selvatici come il lupo, l'orso e la lince.
Lungo il percorso sono previste diverse manifestazioni di sensibilizzazione e informazione su questi temi. Le persone interessate possono partecipare a singole tappe o a un tratto del percorso. La spedizione, che si avvale del supporto di diverse aziende del settore degli sport outdoor, è suddivisa in tre percorsi di una settimana composti da tappe giornaliere. Il primo percorso, attraverso l'Austria, inizierà alla fine di agosto 2010 a Mariazell/A, gli ultimi due faranno seguito l'anno prossimo.
Fonte e ulteriori informazioni su http://www.derwegderwoelfe.de/alpenexpedition.htm (de)
CIPRA Francia vi invita al seminario internazionale "Barriere legislative e il potenziale per l'implementazione di reti corridoi ecologici sulla Alpi". Il seminario si svolgerà il 6 maggio 2010 a Grenoble (F) presso la Maison de la Nature et de l'environnement de l'Isère (MNEI). Il seminario fa parte delle attività del gruppo di lavoro 6 "barriere legislative" ed è organizzato in collaborazione col gruppo di lavoro 7.
Esperti nell'ambito legale e nella pianificazione spaziale, responsabili di aree protette, scienziati, politici e partner del progetto ECONNECT sono invitati a discutere di questo tema per cercare di trovare delle soluzioni per superare le difficoltà dovute alle legislazioni che impediscono la messa in pratica di reti ecologiche.
La partecipazione è gratuita. Mandate gentilmente il formulario e rimandatelo entro il 30 aprile 2010. Sarà disponibile un servizio di traduzione inglese-francese.
GeoPortal, il deposito centrale di tutti i dati e le mappe del progetto, è ora online su http://gis.eurac.edu. GeoPortal consente di esplorare, osservare, scaricare e caricare dati e contiene sia una mappa di tutte le regioni pilota del progetto inserite nel loro contesto alpino, sia le mappe specifiche di tutte le regioni, ognuna delle quali mostra anche le aree protette e le aree Natura 2000. Le mappe sono disponibili per chiunque sia interessato al progetto ECONNECT.
I membri del gruppo di lavoro "Implementation strategy and data needs" si sono recentemente incontrati per discutere della situazione attuale dei dati del progetto a Bolzano (I). La situazione dei dati allo stato attuale del progetto è stata dapprima riassunta da EURAC, leader del gruppo, e poi discussa con gli altri partecipanti del workshop. E' risultato che i dati spaziali di cui si ha bisogno per effettuare le analisi nelle regioni pilota, come per esempio il calcolo del Continuum Suitability Index, combaciano coi dati raccolti fin'ora. Permangono ancora alcune mancanze in qualche regione, dove le discussioni con le autorità locali per ottenere questi dati sono in corso.
Durante la riunione, infine, è stato fatto notare che per un uso ottimale di set di dati più precisi, i dati regionali non dovrebbero essere armonizzati per farli combaciare con il minimo comune denominatore.
Il progetto "Ecological Continuum Initiative" supporta la messa in atto di misure sul campo per la connettività ecologica con una nuova serie di prospetti informativi per i portatori di interesse in tedesco, francese e italiano.
Questi prospetti non sono solo documenti da stampare; il loro obiettivo è spingere all'azione e si rivolgono a tutti quei portatori di interesse che stanno implementando reti ecologiche. Questa serie di dieci prospetti copre i più importanti temi dove misure per aumentare la connettività dovrebbero essere messe in pratica: agricoltura, silvicoltura, gestione delle acque, caccia e pesca, pianificazione spaziale, traffico, protezione della natura e turismo. Saranno pubblicati anche dei prospetti speciali dedicati alle amministrazioni e ad altri importanti attori che giocano ruoli importanti nella creazione di corridoi ecologici.
Ogni prospetto spiega l'importanza che ognuno di questi settori riveste per la connettività ed elenca misure concrete che i portatori di interesse possono mettere in pratica. Inoltre, sono presentati esempi di buone pratiche in tutte le Alpi che hanno dimostrato di poter funzionare.
Le versioni stampabili di questi prospetti sono disponibili su: www.alpine-ecological-network.org/index.php/services-mainmenu-8/downloadsdocuments (en).
Il sito di ECONNECT è stato tradotto nelle quattro lingue del progetto (francese, italiano, sloveno e tedesco) e sarà presto dotato di mappe.
Inoltre, il gruppo di lavoro 3 che ha come obiettivo la comunicazione del progetto sta per lanciare un concorso fotografico che vuole coinvolgere fotografi su tutte le Alpi. Il concorso comincerà a giugno e si concluderà nel dicembre del 2010. Il tema e le giuria del concorso sono già stati decisi. Il concorso si baserà sia sul sito di ECONNECT, sia sul social network Flickr. Ulteriori informazioni saranno presto disponibili su questo sito.
Grazie a "GeoPortal" le mappe delle regioni pilota saranno messe online in modo che i visitatori possano capire dove il progetto sta agendo e quali misure ECONNECT sta mettendo in pratica. GeoPortal renderà il sito più interessante e, grazie all'uso di Google Maps, localizzare gli interventi messi in atto dalle regioni pilota sarà molto facile.
Lo scorso novembre circa cento persone provenienti da otto paesi europei si sono incontrati durante un workshop a Grenoble (F) per condividere le proprie conoscenze sulle reti ecologiche. Il workshop è stato utile ai partners di ECONNECT per accordarsi sui metodi più appropriati che ora sono utilizzati per creare modelli sugli habitat e sui corridoi nell'intero arco alpino e per visualizzare le barriere ecologiche.
Grazie a diverse presentazioni, sono state condivise coi partecipanti modalità metodologiche utilizzate in diversi casi studio. Sono stati anche creati tre gruppi per diffondere le conoscenze su tre diversi aspetti relativi alla connettività: corridoi acquatici, corridoi terrestri e approccio partecipativo. Il workshop, strumento del gruppo di lavoro 8 "Condivisione delle conoscenze", ha approfittato della competenza e della diretta partecipazione di tutti e, proprio per questo, ha prodotto risultati fruttuosi per tutti i presenti, dagli stakeholder coinvolti alle organizzazioni governative e non governative, dagli scienziati agli opinion leader.
Basandosi sulle discussioni fatte durante il workshop, i membri del gruppo di lavoro 5 hanno concordato i metodi appropriati che verranno utilzzati per produrre modelli di habitat e corridoi per l'intero arco alpino e per visualizzare le barriere.
La selezione di questi metodi è stato il primo importantissimo passo per l'identificazione dei corridoi ecologici e delle barriere. Il prossimo sarà quello di raccogliere dati sulle osservazione delle specie indicatrici (4 mammiferi di foresta, due uccelli e due specie acquatiche).
A questo scopo, sono stati contattati diversi esperti e i dati ottenuti fin'ora, quelli relativi al fagiano sono sufficienti per cominciare il processo di modellizzazione. Tuttavia, sarebbe auspicabile avere dati migliori. Al momento si sta procedendo a un test utilizzando i dati sul fagiano, i primi dati saranno disponibili a breve.
Nella regione pilota di Berchtesgaden - Salisburgo i grandi terreni erbosi coltivati costituiscono degli elementi di paesaggio molto importanti per la connettività ecologica. Salvaguardando questo habitat si salvaguardano specie come farfalle, libellule e cavallette. Questo sotto-progetto, previsto da ECONNECT, sta per essere completato.
Secondo le opinioni degli esperti e le analisi spaziali, le aree erbose coltivate rappresentano un importante aspetto di connettività nella regione. Per fare in modo di mantenere popolazioni significative degli insetti sopra menzionati, devono esistere aree aperte di buona qualità alle giuste distanze. Ma nella regione pilota austro-tedesca sempre più aree coltivate di questo tipo vengono abbandonate a causa della loro bassa profittabilità economica.
ECONNECT intende supportare un processo di miglioramento della connettività di questi habitat sviluppando e testando, per esempio, approcci finanziari e di gestione innovativi. Come primo passo è stata identificata una serie di specie per scoprire i bisogni specifici per ognuna di esse in una rete ecologica costituita da aree erbose.
I rappresentanti della regione pilota Berchtesgaden - Salisburgo hanno inoltre presentato la loro attività durante il workshop "Networking diversity", organizzato il 12 febbrario 2010 dall'Ecological Continuum Initiative a Berna (CH). Le presentazioni e le sintesi del workshop sono disponibili su: www.alpine-ecological-network.org/index.php/services-mainmenu-8/downloads-documents#natur2010.
La regione pilota dell'Isère è molto attiva sul fronte della connettività ecologica. Oltre a ECONNECT, da febbraio 2009 è impegnata in un altro progetto europeo, "Paths of life" che durerà sei anni e ha un budget di 9 milioni di Euro.
Nella cornice di questo progetto sono stati organizzati diversi incontri sul campo con diversi portatori di interesse (sindaci, cacciatori, naturalisti, agricoltori...) per condividere le cartine geografiche e conoscere così meglio il territorio e la disposizione delle specie vegetali.
Un passaggio per i pesci sul fiume Breda è attualmente in via di costruzione. Migliorerà la capacità trasmissiva del fiume, soprattutto per le trote. Durante la fase di costruzione, tutti i pesci sono stati temporaneamente tolti dal letto del fiume per proteggerli. Inoltre, sono stati programmati altri lavori come un sottopassaggio e l'installazione di detectori termici per rilevare gli animali.
Per ulteriori informazioni, è possibile visitare www.pathsoflife.eu (en, fr)
Quanto è frammentanto un habitat fluviale? Quali sono le barriere più importanti che ostacolano i fiumi alpini? Sono queste le domande alle quali l'Istituto di Ecologia dell'Università di Innsbruck vuole rispondere nell'ambito della sua attività per il progetto ECONNECT.
I risultati verranno visualizzati grazie all'aiuto di mappe realizzate in GIS e, in seguito, verranno contatte le autorità locali per stabilire strategie di riduzione dell'impatto delle barriere e di rinaturazione.
Gli ambienti fluviali sono molto importanti perchè costituiscono percorsi di migrazione e di passaggio non solo per le specie animali acquatiche, ma anche per quelle terrestri e le specie vegetali.
Nelle zone più densamente popolate delle Alpi, e soprattutto in quelle che circondano aree protette, questi ambienti sono stati alterati e spesso degradati. Di conseguenza, le possibilità di movimento e di migrazione delle specie acquatiche sono state state limitate, se non addirittura impedite.
L'obiettivo del gruppo di lavoro 5 è quello di migliorare la situazione analizzando i potenziali di aumento della connettività e di riduzione della frammentazione e dei sui effetti.
Nella prima fase saranno analizzate le barriere che effettivamente incidono sui sistemi fluviali nelle loro dimensioni longitudinali, laterali, verticali e temporali. Saranno applicati indici per visualizzare al meglio la frammentazione di questi ambienti. Allo stesso tempo, saranno identificati habitat e specie tipiche e, poi, verranno visualizzate su mappe le potenziali barriere che possono avere un impatto negativo sul movimento delle specie prese in considerazione.
Per il momento, questa strategia si focalizzerà sulle regioni pilota.
Il Parco Nazionale Svizzero (PNS) sta sviluppando uno strumento online per analizzare barriere e corridoi della grande regione pilota del Triangolo Retico.
La nuova applicazione consentirà di confrontare aree delimitate a scelta con altre aree vicine e identificare le zone dove c'è più bisogno di azioni, secondo alcuni indici precedentemente indicati. Questo strumento aiuterà gli esperti sia a riconoscere i "punti caldi" di connettività, sia ad aumentare la propria conoscenza della situazione della connettività in questa regione.
Oltre che a sviluppare questo strumento, due iniziative locali stanno concretamente portanto alla rinaturazione della connettività ecologica in questa regione a cavallo tra Austria, Italia e Svizzera.
Nella parte austriaca attorno al fiume Inn, il WWF Tirolo e l'Environmental Advocacy of Tyrol hanno inizato un progetto di miglioramento della connettività di specie selezionate sulla storica "Via Claudia Augusta". Saranno messe in pratica delle misure per ridurre l'impatto di infrastrutture come le strade in modo da migliorare la migrazione di queste specie. ECONNECT supporta questo progetto fornendo le proprie conoscenze per selezionare le specie, definire i corridoi e le barriere e assicurare l'accesso a uno know-how di livello internazionale. Inoltre, questo progetto verrà promosso anche nelle parti italiane e svizzere della regione pilota.
In Sud Tirolo, Italia, il gruppo di protezione della natura Vinschgau ha sottoposto una risoluzione per proteggere il ruscello Rambach tra il confine svizzero e il suo ingresso nell'Etsch. Le autorità locali stanno progettando di costruire una piccola centrale idroelettrica sul Rambach. Negli ultimi anni, la parte svizzera del Rambach è stato rinaturato e oggi rappresenta un bell'esempio di torrente rinaturato. La realizzazione del progetto in Sud Tirolo distruggerebbe tutti gli sforzi fatti in Svizzera tesi a migliorare la connettività e ad aumentare il valore ecologico del torrente.
La risoluzione per la protezione del Rambach e quindi uno straordinario esempio dell'importanza di ECONNECT della collaborazione internazionale tesa a migliorare la connettività ecologica.
In futuro, gli animali selvatici potranno muoversi più facilmente tra le Alpi e i Carpazi. Questo è l'obiettivo del progetto trans-frontaliero "Corridoio Alpino-Carpaziano" che sara finanziato dall'Unione Europea con circa 2 milioni di Euro.
Il progetto prenderà in considerazione temi come la conservazione della natura, la pianificazione spaziale, il traffico, l'agricoltura, le foreste, la caccia e il turismo e, coinvolgendo tutte le amministrazioni interessata, definirà misure pilota per salvaguardare le connessioni tra specie.
Ad esempio, sovrapassaggi versi aiuteranno i cervi e altri animali ad attraversare in sicurezza le autostrade e altre grandi infrasrtutture
Sotto la responsabilità del Land "Bassa Austria", undici partner provenienti da Austria e Slovacchia esperti di amministrazione, ricerca, conservazione della natura e infrastrutture, coopereranno fino alla fine del progetto, prevista nell'estate del 2012. Il progetto porterà un contributo importantissimo per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Convenzione Alpina, Carpaziana e per la Biodiversità.
Ulteriori informazioni su: www.alpenkarpatenkorridor.at (de)
Il 18 febbraio 2010 la Regione Lombardia ha ufficialmente approvato la Rete Ecologica Regionale (RER), che considera nella pianificazione territoriale regionale tutte le aree prioritarie di conservazione definite dal Programma Alpino del WWF e i suoi partner nel 2001 a Gap.
Questa è un'importante decisione non solo per l'Italia, ma anche per tutti i paesi dell'arco alpino e per i progetti, come ECONNECT, che hanno a che fare con la connettività. Infatti, è la prima volta che un quadro di reti ecologiche diventa legge in Italia.
Questa fondamentale decisione implica che da ora in avanti tutte le province lombarde dovranno prendere in considerazione, durante le fasi di pianificazione, le aree incluse della RER. La Regione, la Fondazione Lombardia Ambiente e alcuni sponsor privati finanzieranno un piano di monitoraggio biennale, a cominciare da quest'anno.
Nell'ambito del progetto ECONNECT, sono state condotte 170 interviste a portatori di interesse nelle regioni dell'alta e bassa Austria e Styria. Le interviste vertevano sul tasso di conoscenza , esperienza e idee degli intervistati su temi come la connettività degli habitat e le possibili barriere.
Le interviste hanno pemesso di ricevere variegate opinioni su questi temi così come informazioni su altri progetti sulla connettività pianificati o in corso nella regione.
Inoltre, i portatori di interesse sono stati interrogati su habitat e specie, temi fondamentali per la connettività, e sulla loro disponibilità a partecipare all'elaborazioni di altri progetti. Allo stesso tempo, è stato creato un database che elenca le possibilità di finanziamento per progetti correlati alla connettività ecologica.
Il 9 dicembre 2009 i risultati di queste attività sono stati presentati a circa 45 persone presso il centro visite del Parco Nazionale Kalkalpen.
I prossimi passi in programma comprendono le scambio di informazioni tra portatori di interesse, l'eleborazioni di progetti e la condivisione di obiettivi all'interno di questi 4 gruppi di lavoro:
1. Comunicazione, pubbliche relazioni, sviluppo regionale, turismo;
2. Habitat fluviali;
3. Foreste
4. Aree erbose e pascoli
Il progetto ECONNECT mira a creare le migliori condizioni possibili per aumentare la connettività ecologica in tutto l'arco alpino, cosi come previsto dall'articolo 12 del Protocollo per la Protezione della Natura della Convenzione Alpina, che recita: "le Parti Contraenti devono mettere in atto le misure appropriate per creare una rete nazionale e trans-frontaliera di aree protette, biotopi e altre risorse ambientali protette o che vengano riconosciute meritevoli di protezione. Devono agire in modo che le aree a cavallo di confini armonizzino i loro obiettivi e le misure per metterli in atto".
Una parte importante del progetto è quella che riguarda le barriere legislative; questo gruppo di lavoro è guidato dal Ministero dell'Ambiente Italiano insieme a EURAC (Accademia Europea di Bolzano), la Regione Valle d'Aosta e CIPRA Francia. Il suo lavoro sta proseguendo regolarmente, mentre ECONNECT sta entrando nel suo secondo anno di vita.
L'obiettivo principale di questa parte del progetto è di valutare la cornice legislativa dei paesi alpini e fornire esempi e proposte di buone pratiche per stabilire collegamenti tra aree protette trans-frontaliere, in modo che la conservazione e le migrazioni delle specie possano essere più semplici nell'intero spazio alpino.
Ad esempio, esperti dell'EURAC, un innovativo istituto di ricerca applicata che sorge nel cuore delle Alpi, e della Regione Valle d'Aosta hanno sviluppato un sistema di analisi comparativa sui sistemi legislativi che riguardano la connettività ecologica sull'intero arco alpino; il primo confronto verrà fatto tra Italia e Francia in modo da valutare la situazione attuale e proddure una metodologia che potrà essere usata in altre situazioni.
Inoltre, i membri di questo gruppo di lavoro stanno analizzando la situazione legislativa delle regioni pilota del progetto, molte delle quali sono a cavallo tra due stati.
Su questo argomento è stato organizzato da CIPRA Francia un workshop per il 6 maggio 2010 a Grenoble, (F). Questo incontro fungerà da seguito di un precedente workshop sull'argomento che si è tenuto dal Ministero e da EURAC a Domodossola (I) il 19 aprile 2009 e fornirà l'occasione di discutere i primi risultati di un sondaggio che ha coinvolto le regioni pilota di ECONNECT.
Il workshop di Grenoble sarà un'ottima occasione per tutti coloro sono coinvolti nella creazione di reti ecologiche alpine per acquisire informazioni e discutere gli aspetti legislativi di questo sforzo comune. I risultati dei workshop e delle analisi in corso saranno presentati durante la conferenza finale sugli aspetti legislativi della connettività ecologica che si terrà ad Aosta (I) il prossimo durante il mese di dicembre 2010.
Si spera che entro il meeting di Aosta il gruppo di lavoro avrà contribuito ad alzare la consapevolezza tra gli attori coinvolti, ad armonizzare la gestione dei corridoi trans-frontalieri e, infine, a trasformare la percezione della legge da barriera a strumento.
La barriera psicologica per la progettazione e l'autorizzazione di progetti in aree sensibili d'alta montagna si è ulteriormente abbassata nel 2009. Il Club alpino austriaco (OeAV) mette in guardia dalla distruzione delle risorse paesaggistiche e ricreative alpine e chiede condizioni quadro per una pianificazione territoriale equilibrata, affinché il caratteristico paesaggio alpino non venga ulteriormente intaccato.
La prevista costruzione di una funivia attraverso l'area protetta di Warscheneck, in Alta Austria, il progetto di cremagliera sotterranea attraverso la zona centrale del Parco nazionale degli Alti Tauri da Sportgastein a Schareck o il progetto di funivia nella zona di quiete "Kalkkögel": in tutta l'Austria si può constatare la tendenza a costruire funivie e installazioni tecniche per lo sci all'interno di aree protette e altre aree di pregio paesaggistico e ricreativo.
Nel 2010 il Club Alpino austriaco (OeAV) intende occuparsi sia di un coerente approfondimento dei singoli casi sia delle condizioni quadro richieste dalla situazione. In una conferenza stampa svoltasi alla fine del 2009, l'OeAV ha esortato il Governo del Land del Tirolo a definire le condizioni quadro per un assetto territoriale alpino che non consenta interventi di sfruttamento nelle aree protette e nelle zone di pregio paesaggistico.
Un caso particolarmente interessante è rappresentato dal Piz Val Gronda a Ischgl/A; da quasi 30 anni la cima al confine tra Austria e Svizzera è interessata da ripetuti tentativi di sfruttamento. Finora i piani di sfruttamento turistico sono stati respinti richiamandosi all'eccezionale ricchezza della flora dell'area del Piz Val Gronda e alla sua varietà geologica e geomorfologica, tra cui le rare doline su aree carsiche gessose. A inizio febbraio 2010 l'OeAV pubblicherà il contributo scientifico "Piz Val Gronda - una singolare oasi naturale nelle montagne austriache" che evidenzia la ricchezza naturalistica dell'area.
La pubblicazione in tedesco è disponibile gratuitamente su http://www.alpenverein.at/naturschutz/Publikationen/Fachbeitraege/index.php?navid=43 (de)
I punti caldi dei previsti interventi di sfruttamento in Austria sono presentati nel sito dell'OeAV su http://www.alpenverein.at/naturschutz/Alpine_Raumordnung/Skierschliessungsprojekte/index.php?navid=4 (de).
Fonte: http://www.alpenverein.at/portal/Service/Downloads/Presseaussendungen_2009/Pressetexte/Presseaussendung_Piz_Val_Gronda_12-09.doc (de)
Oltre a preservare la biodiversità, i corridoi ecologici sono funzionali alla riduzione degli incidenti su strade e autostrade.
Il problema degli incidenti causato da animali selvatici è uno dei più importanti che il progetto vuole affrontare. Animali selvatici come ungulati, uccelli predatori e anfibi percorrono sempre le stesse vie nei loro spostamenti alla ricerca di cibo o per trovare un posto adatto alla loro riproduzione. Può succedere che queste vie siano interrotte da strade, creando una situazione potenzialmente pericolosa sia per gli automobilisti che per gli animali.
Secondo il Parco Nazionale delle Alpi Marittime, una delle sette regioni pilota del progetto, negli ultimi due anni gli incidenti stradali che hanno visto coinvolti ungulati sono stati 419 solo nella provincia di Cuneo (dai forniti dalla Provincia di Cuneo). In molti casi questi incidenti pericolosi per la vita dei conducenti coinvolti, avrebbero potuto essere evitati con una migliore pianificazione territoriale e stradale e con un uso più ampio delle tecnologie esistenti.
Ad esempio, nel dipartimento francese dell'Isère (un'altra regione pilota del progetto) è attualmente in fase di testaggio un sistema di segnaletica che è in grado di riconoscere un animale che vuole attraversare la strada e attivare di conseguenza dei segnali luminosi intermittenti che avvisano il conducente del pericolo.
Il Parco Nazionale Alpi Marittime è stato scelto come regione pilota del progetto grazie all'alto tasso di biodiversità che ospita. e grazie al fatto che costituisce un vero e proprio collegamento tra la Provenza, le Alpi, la Pianura Padana e il Mediterraneo. L'attività del Parco per ECONNECT si concentra su:
- Connettività aerea: aumentare la sicurezza per i galliformi e uccelli migratori, spesso minacciati dai fili per la cabinovie, skilift e, in Valle Stura, da un progetto di un parco eolico.
- Connettività acquatica: considerare tutte le barriere nei corsi acquatici della regione per trovare soluzioni e ridurne l'impatto su fauna e flora.
- Connettività terrestre: localizzare le infrastrutture che pongono dei problemi alle specie più delicate
L'Università di Innsbruck, Cemagref Grenoble e il Consiglio Generale dell'Isère (Regione Pilota in Francia), in quanto parti attive nel Work Package 8 "Scambio di Informazioni", organizzano un workshop internazionale che si svolgerà nei pressi di Grenoble dal 4 al 6 novembre 2009.
Scopo del workshop sarà quello di discutere e condividere alcuni comuni strumenti metodologici e concetti per una completa comprensione dei fini del progetto.
Il meeting ha lo scolpo di individuare i punti di contatto tra riscaldamento globale e scomparsa della biodiversità. Del corso dei prossimi decenni l'Europa centrale e in particolar modo la regione alpina dovranno far fronte a enormi cambiamenti per ciò che riguarda la composizione di alcune specie e habitat. La creazione di un continuum ecologico per facilitare la migrazione in altitudine e, in particolar modo, il transito da sud verso nord può essere la strada giusta che potremmo già ora iniziare a percorrere.